PROBLEMATICHE ALIMENTARI  NEL PARKINSON

    

Problematiche collegate alla malattia

Cosa comporta

Accorgimenti

Difficoltà nel gestire piccoli oggetti

come le posate

Aumenta il tempo necessario per mangiare

Usare posate, piatti e bicchieri adattati, (si trovano nei negozi di articoli sanitari)

Perdita dell’olfatto e del gusto

Diminuisce l’appetito

Mancanza di interesse per il cibo

Assistere le persone mentre mangiano, in particolare se sono molto lenti nel movimento.  Mangiare in un ambiente piacevole, soprattutto se non c’è molto interesse per il cibo.

 

Difficoltà nella deglutizione

Tosse e vomito

Mangiare piccoli bocconi e masticare lentamente

Gli attacchi di tosse mentre si mangia o si beve perché potrebbero essere causati da difficoltà di deglutizione.

 

 

 

 

Rallentamento dei movimenti automatici del sistema gastrointestinale

Disfagia (difficoltà nel deglutire)

 

Assicurarsi che la consistenza degli alimenti sia appropriata

Troppo presto sazi

 

Fare piccoli pasti frequenti

Reflusso gastrico

 

Fare piccoli pasti frequenti. Esomeprazolo e Gaviscon i medicinali più usati contro il reflusso

Costipazione (stitichezza) Aggravati da mancanza di attività fisica.

Mantenere il fisico allenato, camminare almeno 40 minuti ogni giorno

Demenza, ansia, depressione

Dimenticanza di nutrirsi

Scarso interesse per il cibo

Perdita di peso non voluta

Perdita di energia

Famigliari e caregivers devono insistere cucinando cibi preferiti dal malato

Farmaci contenenti levodopa

Il cibo presente nello stomaco ne rallenta il  passaggio verso il cervello

Assumere il farmaco a stomaco vuoto, comunque almeno 30 minuti prima del pasto

(specie per chi ha tremori, lentezza dei movimenti, mancanza di coordinamento)

 In caso di nausea, fare un piccolo spuntino tra i tre pasti principali.

Offrire scelte nutrienti e ricche di energia, come gli integratori alimentari per contribuire a garantire un adeguato apporto calorico in coloro che trovano difficoltà a mangiare un pasto normale. 

Tenere sotto controllo il peso, perché una perdita di peso non intenzionale, può derivare da uno scarso apporto proteico-energetico. Una visita da un dietista può essere opportuna.